I disturbi del comportamento alimentare, spesso sigliati con l’acronimo “DCA”, sono alterazioni del rapporto che abbiamo con il desiderio di cibo, in quantità ed in qualità.
Dal momento della nascita, ogni essere vivente sperimenta il bisogno indispensabile di nutrirsi, per poter sopravvivere e stare al mondo.
L’unità somato-psichica nella genesi dei disturbi del comportamento alimentare.
Con il nutrimento, tanti altri bisogni vengono soddisfatti dal caregiver (ovvero dalla persona o dalle persone che si prendono cura del neonato: la mamma ed il papà oppure chi ne fa le veci): essere lavato e vestito, essere cullato e addormentato, essere consolato e curato dalle malattie, essere guardato, interrogato e considerato.
Si attivano contemporaneamente molti canali comunicativi tra adulto e neonato (ed infante dopo), fatti non solo e non ancora di parole, ma soprattutto e prima di sguardi, attenzioni, gesti, cure corporee, abbracci: la mente della madre forgia quella del bambino o, meglio, è il cervello-corpo della madre che forgia il cervello-corpo del figlio.
Infatti la definizione di mente è astratta e fuorviante: non ha senso un cervello senza apparato locomotore, gastroenterico, organi di senso e, viceversa, il corpo è sempre sensori-motorio ovvero strettamente connesso e regolato dal cervello, dal sistema nervoso centrale e periferico, da organi di senso e dalle sensazioni viscerali profonde.
Ciò che dà forma alla relazione madre-bambino è ciò che viene trasmesso dalla madre che pensa “Ora mi occupo di dare il biberon al bambino” e insieme da come la madre si muove attorno al bambino per prendersene cura, giocare, pulirlo e nutrirlo.
Relazioni interpersonali e disturbi del comportamento alimentare.
Focalizzando nuovamente l’attenzione sul cibo, ora ci è più facile comprendere come sia un elemento indispensabile non solo per il nutrimento fisico, ma anche e fortemente per il nutrimento psichico. Come la madre legge il pianto del figlio e traduce il suo significato (“avrà fame o sete?”, “sarà stanco o da pulire”, “e cosa c’è adesso che non va”), come risponde alla richiesta di cibo (“ora è troppo presto, hai appena mangiato”, “povero piccolo mi stavo dimenticando di darti da mangiare, eccomi”, “figlio mio come rompi”), il modo in cui imbocca il bimbo (compone bocconi troppo grossi, è troppo veloce perché è nervosa, è troppo lenta perché distratta): ecco, sono queste piccolissime e grandi cose che costituiscono i primordiali modelli che nella vita adulta avremo di ciò che siamo, di ciò che potremo attenderci dall’altro in risposta, di come è fatta una relazione con un altro essere umano.
Disturbi del comportamento alimentare e relazione con sè.
Perciò, da adulti, la sensazione di fame, il desiderio di nutrimento, la piacevolezza di essere soddisfatti in modo proporzionato nelle nostre richieste di cibo, le percezioni corporee gradite o sgradite di essere pieni, di essere formati o trasformati da ciò che assumiamo, il gusto nel mangiare o il disgusto di dover ingerire alcune cose, compongono un complesso quadro che racconta della nostra personale storia vissuta.
Come gestiamo pulsioni ed emozioni? Esploriamo il territorio, muovendoci fisicamente in esso (rimanendo inseriti nella rete sociale famigliare, amicale, comunitaria)? Oppure ne risultiamo in parte dissociati?
Altri aspetti concausali e sintesi.
Ovviamente, dalla primissima infanzia all’età adulta, si possono frapporre molti altri fattori che concorrono a determinare l’insorgenza di un disturbo del comportamento alimentare: traumi psichici singoli o traumi minori cumulativi (ambiente traumatico), patologie psichiatriche, sindromi neurologiche, endocrinopatie e tante altre condizioni.
I disturbi del comportamento alimentare sono l’espressione visibile di istanze problematiche diverse, talvolta profondissime, stratificate negli anni, geneticamente (o epigeneticamente) predisposte, che coinvolgono l’unità somatopsichica e hanno a che fare con l’ambiente che si muove intorno alla persona che ne è affetta.
Quali cure per i DCA.
Ecco perché le cure dedicate a questi disturbi sono sempre multidisciplinari, personalizzate e lunghe nel tempo.
L’intervento psicologico e psichiatrico è fondamentale per dare la possibilità al malato di comprendere come regolarsi meglio, come connettersi meglio con i propri bisogni fisici e psichici, partendo dall’analisi di cosa ha impedito, fino a quel momento, di farlo.
Il corpo è un “a priori”, senza il quale non esiste il concetto di mente.
A quale specialista rivolgersi per chiedere aiuto.
Se pensi di essere affetto da un disturbo del comportamento alimentare, è bene contattare un medico specialista che sappia guidarti nel cammino.
Di seguito alcune pagine di approfondimento a cura delle maggiori Istituzioni Italiane:
Ministero Italiano della Salute
Istituto Italiano Superiore di Sanità
Puoi chiedere una visita presso i Centri di Salute Mentale della tua ASL attraverso l’impegnative da richiedere al tuo Medico di Base per sospetto DCA.
Se preferisci essere visitato o seguito privatamente, puoi fare riferimento ad un Medico Psichiatra o Psicologo Clinico.
Se lo desideri, puoi richiedere una mia consulenza/prima visita su questa pagina. E’ possibile, se necessario e in accordo con te, l’invio a strutture riabilitative private o accreditate SSN per i disturbi alimentari del territorio piemontese, con cui collaboro.
Per maggiori indicazioni puoi scrivermi una mail qui oppure puoi chiamarmi al numero di telefono +39 340 3918511.
BIBLIOGRAFIA DCA
Patologia del comportamento alimentare. Obesità, anoressia mentale e personalità. H Bruch, Feltrinelli, 1993;
Psichiatria psicodinamica. G O Gabbard. Raffaello Cortina, 2015;
Trattamento dei disturbi psichiatrici. G O Gabbard. Raffaello Cortina, 2016;
L’impatto del trauma infantile sulla salute e sulla malattia. R A Lanius, E Vermetten, C Pain. Giovanni Fioriti editore, 2012;
Psicoterapia sensomotoria. P Odgen, J Fisher. Raffaello Cortina, 2016;
Il caso Ellen West. L Binswanger. Einaudi, 2011;
Manuale per la cura e la prevenzione dei disturbi dell’alimentazione e delle obesità. M L Donini, U Nizzoli, O Bosello, N Melchionda, G Spera, M Cuzzolaro. SICS ed., 2017.