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Articolo su “Corriere Di Novara” del 17 settembre 2011

Introduzione figura delle assistenti alla sessualità per disabili

La parola disabilità comprende una vasta area di patologie eterogenee e di differenti condizioni di vita. Vi sono disabilità congenite o acquisite, disabilità fisiche, psichiche o miste e ognuno di essi contiene un certo numero di variabili in termini di gravità, caratteristiche sintomatologiche, peculiarità espressive.

Anche la parola “sesso”  si declina in aree semantiche variabili. Quando facciamo riferimento al “ sesso” ci riferiamo sia alla sessualità vissuta in quanto intrinsecamente parte del nostro “essere” ed “essere umani”, sia alla sessualità agita nella quotidianità: il fare l’amore per esempio.

Ricercare attraverso l’atto sessuale soddisfazione e piacere, è espressione sì dell’esigenza di dare sfogo ai propri istinti, ma anche di provare con il corpo – nella duplice accezione di “sentire” e “dare prova di” –  affetto e amore.

Nella disabilità fisica la componente mentale è integra, e il sesso agito rimane libera espressione della propria personalità e sessualità: le difficoltà stanno nelle condizioni funzionali del corpo.

Esistono casi diametralmente opposti però, in cui la disabilità neurologica o psichica impedisce che l’impulso eccitatorio sessuale possa essere elaborato razionalmente e perciò agito quale libera espressione di sé: la sessualità agita è compulsiva, coatta. Questi sono i casi in cui il soggetto è a rischio di abusi e sfruttamento, e va educato e tutelato.

Con queste eccezioni, il sesso è un luogo privilegiato dove istanze profonde ed importanti della personalità dell’individuo prendono forma ed espressione: per questo l’intervento sessuologico nella disabilità non può limitarsi a considerare le esigenze sessuali solo dal punto di vista pulsionale.

E’ utile invece la formazione di equipe composte da figure professionali eterogenee, formate in sessuologia, che offrano interventi individualizzati specifici, a cominciare dall’educazione sessuale, utile anzitutto in quanto permette alla persona disabile di entrare in contatto con un’area affettivo-corporea tanto importante quanto problematica.

Nelle disabilità fisiche poi l’accoglimento della domanda d’aiuto sessuologica è importantissimo, perché è possibile offrire soluzioni e rimedi validi: la promozione della valorizzazione di una nuova sessualità, ma anche l’insegnamento di nuove tecniche sessuali o nuove posizioni, oppure l’utilizzo di farmaci e di tecnologie medicali che possono davvero essere una risorsa importante per vivere più serenamente anche questo prezioso ambito di vita.